1900, Le Nuove Poste
I primi anni del nuovo secolo sono decisivi per il ruolo del
Ministero delle Poste e Telegrafi
che divenne un centro nevralgico dello
Stato. Nel 1906, le Direzioni Generali furono elevate a tre:
Poste, Servizi
Elettrici e Vaglia e Risparmi. Rigorosi criteri economici furono alla base
della politica
di gestione del Ministero, che consentirono di mantenere alti
gli investimenti per portare i servizi
postali in ogni angolo, anche il più
periferico, della nazione. Rapidamente gli uffici raggiunsero
il numero di
9mila, con un rapporto di uno ogni 3.500 abitanti. Alla base della
riorganizzazione
era l'Istruzione sul Servizio delle Corrispondenze
postali (1908), una sorte di bibbia della nuova amministrazione. Negli
Uffici di inizio secolo si poteva usufruire di 4 basilari servizi: posta,
telegrafo, servizi finanziari e di risparmio, telefono. Gli uffici postali
vennero dotati di
obliterazioni meccaniche pubblicitarie a targhetta: il
primo di questi timbri fu quello usato
in occasione della commemorazione
dell'incoronazione a Re Vittorio Emanuele III, nel 1901.
Nel 1907, lo Stato
rilevò le concessioni dei servizi telefonici, e creò una nuova Direzione
all'interno del ministero. L'intervento pubblico fu decisivo nell'azione di
rilancio della telefonia:
il numero di abbonati salì da 22 mila del 1904, a
50 mila nel 1907
(le immagini sono relative alla ricostruzione integrale di
un ufficio postale fine 800 arredato con mobili e cimeli originali
provenienti dal Ducato di Parma che si trova nel Museo Storico P.T.:
immagine 1: Bancone per lo svolgimento delle operazioni postali.
Immagine 2:
prospetto esterno.
Immagine 3: postazione telegrafica.
Immagine 4: orologio
brevettato con misuratore delle temperature nel mondo.
Immagine 5:
cassaforte con ripostiglio.
Immagine 6: apparecchio telefonico.
Immagine 7:
forziere.
Immagine 8: macchina bollatrice e lumi a petrolio. © Museo Storico
P.T.).

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