1874 Poste e Telegrafi
telegrafo
Nel 1847 il Granducato di Toscana, come sempre
all'avanguardia nell'impiego delle nuove tecnologie,
istituì il primo
servizio di telegrafia elettrica italiana. Alcuni studiosi, tuttavia, fanno
notare che alcuni anni prima, nel 1802,
il Regno delle Due Sicilie aveva
fatto uso del sistema telegrafico aereo Chappe. La rivoluzione del telegrafo
si completò nell'arco di trent'anni:
tra il 1844, anno in cui Samuel Morse
(1791-1872) lanciò il suo famoso messaggio biblico ("...quel che l'opera di
Dio compie")
dal Campidoglio di
Washington
al quartiere generale delle ferrovie di Baltimora, e il 1872, che segnò
l'affermazione del telegrafo Meyer,
un apparecchio che trasmetteva
simultaneamente 100 telegrammi l'ora su un solo filo.
Il telegrafo Meyer
usava un alfabeto convenzionale analogo al Morse, ed era costituito da un
apparato
trasmittente e da uno ricevente, regolati da uno strumento di
sincronismo. Inoltre si avvaleva anche
di un metronomo che
indicava all'operatore il momento preciso in cui abbassare i tasti:
il
trasmettitore era infatti composto da 4 tastiere con 8 tasti, 4
bianchi e 4 neri, ciascuna. Durante questi trent'anni, il telegramma diventò
un servizio "postale" così diffuso che gli uffici cambiarono insegna in:
"Poste e Telegrafi"
(immagine 1: sistema Meyer.
Immagine 2: modello di
telegrafo Morse completo di bussola.
Immagine 3: foto di
Samuel Morse.
Immagine 4: lo stemma granducale in ghisa dell'ufficio postale
di Fucecchio con la dicitura in vernice "I.R. Ufficio di Posta" - 1840. ©
Museo Storico P.T.). |