200-300 d.C.
etruschi con
penna e papiro
Nel 284 d.C. Diocleziano riformò profondamente il sistema del
cursus publicus,
l'efficiente sistema postale romano, ampliandolo e
riorganizzandolo in tre sezioni distinte:
il cursus publicus fiscalis,
che svolgeva il servizio di Posta di Stato; le angarie, che
organizzavano il
trasporto lungo le principali vie militari; e le
parangarie, per il trasporto su strade secondarie ad uso dei privati.
Questa riforma portò a un considerevole incremento della corrispondenza
privata
(nell'immagine: Pompei, coppia di coniugi, la donna ha in mano una
tavoletta per la scrittura,
l'uomo un rotolo - Napoli, Museo Archeologico
Nazionale).
300-400 d.C., L'Impero
d'occidente Weber Peutinger Roma
Quando Costantino nel 312 d.c. trasferì la sede dell'impero a
Bisanzio, la sorveglianza del cursus publicus
fu suddivisa tra 17
correctores cioè capi-provincia che dipendevano dal Prefetto del
Pretorio d'Italia.
Tale frammentazione determinò un ulteriore peggioramento
del servizio, già penalizzato dalla riforma di Diocleziano.
Una nuova
riorganizzazione, promossa da Teodosio, affidò la gestione del sistema
Postale alle autorità municipali, i curiales. Senza riuscire ad
evitare che aumentassero ancora di più irregolarità e soprusi. All'epoca, il
cursus publicus
si avvaleva di 77.000 chilometri di strade, di cui
oltre 370 consolari, e 20 in partenza dal centro di Roma.
Il complesso
sistema viario è riportato nella Tabula Peutingeriana, (a
destra la tavola
numero IV con Roma e dintorni),
una carta stradale del mondo antico, l'unica
itineraria romana giunta sino a noi. Il rotolo di pergamena, lungo
quasi
sette metri, e composto di 11 segmenti cuciti fra loro rappresentava il
mondo conosciuto,
dalle Colonne d'Ercole fino alle regioni orientali ben
oltre il confine dell'Impero. Da notare che
le mansiones postali
erano segnalate da uncini colorati di rosso; pure in rosso erano evidenziate
le strade;
mentre una doppia torre segnalava una rimarchevole qualità del
servizio di alloggio. |